Lutto Perinatale

“Non c’è agonia più grande che portare una storia non raccontata dentro di sé”

Maya Angelou

Where’s my baby gone? di Silvio Apponyi, Eden Hills, Adelaide

Il lutto correlato alla gravidanza riguarda altre situazioni oltre l’aborto. Esso può essere correlato alla morte in utero, oppure al periodo perinatale, cioè tra il parto e i primi giorni di vita del bambino. Quest’ultima può avvenire per difficoltà durante il parto, per una grave prematurità, per la presenza di una grave malattia nel bambino da cui deriva l’urgenza di un intervento chirurgico che non è da lui superato, o per la sindrome da morte improvvisa.


La morte in utero avviene nella seconda metà della gravidanza e spesso nel 50% dei casi non se ne conoscono le cause; grazie a un maggior controllo delle malattie infettive e di altre patologie materne che possono incidere su tale evenienza, essa si è ridotta negli ultimi 30 anni nei paesi industrializzati, ma permane una percentuale sotto la quale per ora non si riesce a scendere, soprattutto per quanto riguarda i bimbi a termine. Tale perdita coglie i genitori del tutto impreparati, poiché si verifica quando entrambi si stanno preparando mentalmente e praticamente alla nascita e le angosce e le paure del primo trimestre sono ormai superate. Ciò può indurre un vero e proprio shock, che impedisce l’elaborazione del lutto, e coinvolge sia la madre che il padre, il quale solitamente deve occuparsi degli aspetti burocratici (comunicare la notizia ai parenti, organizzare il funerale, ecc.). Entrambi necessitano di uno spazio di ascolto fin da subito; inoltre, fondamentale è l’atteggiamento degli operatori sanitari, tanto che sono state stilate delle linee guida indicative di alcune buone pratiche da applicare in queste situazioni. Il modo di comunicare la notizia, infatti, il tempo dedicato all’ascolto, offrire l’opportunità di creare ricordi sono alcuni accorgimenti che permettono ai genitori di sentire che il loro dolore è accolto e di contenere il trauma, cosicché essi possano agire con consapevolezza nel rispetto di sé e del bambino.


La nostra équipe offre un percorso di elaborazione del trauma e del lutto ad entrambi i genitori, individualmente o come coppia, perché esso non diventi cronico e il loro dolore trovi uno spazio e un tempo di accoglienza, di legittimazione e di riconoscimento, a fronte di una società che spesso percepisce il fenomeno in modo insufficiente dal punto di vista culturale e psicologico.
Anche per gli operatori sanitari è un’esperienza dolorosa, che può coglierli talvolta impreparati e da cui tendono a difendersi. Per questo motivo il nostro intervento è rivolto anche a loro, perché accompagnare i genitori in questo lutto è da un lato fonte di stress lavorativo ed emotivo, dall’altro il loro intervento adeguato può incidere sul benessere futuro della famiglia coinvolta.