Alessia Ferri di LETTERA DONNA intervista Alessia Nota de Il MANDORLO

Alessia Ferri di LETTERA DONNA intervista Alessia Nota de Il MANDORLO

Ci sono date che più di altre scandiscono una vita e quando tornano ricordano cosa poteva essere e cosa invece è. Che il presente sia meglio o peggio non importa, certi giorni nell’esistenza di una donna rappresentano una ferita che non guarisce mai, si può solo imparare a prendersene cura. Di aborto si discute tanto ma di quello che avviene dopo non si parla mai, resta avvolto in una sorta di tabù culturale teso a minimizzarlo o peggio ancora nasconderlo. Ma se quasi nessuna scelta è priva di dolore, questa forse è tra quelle che presentano il conto più salato, perché decidere di lasciare andare un figlio non è cosa da nulla, ne un fatto da day-hospital o poco più. Difficile viverlo e forse ancor di più capirlo, anche per le famiglie di chi sceglie o subisce questo evento. Ad aiutare le donne affiancandole in un percorso di accettazione e rinascita interiore ci prova lo studio di psicologia e psicoterapia torinese Il Mandorlo, «specializzato nella cura della sofferenza legata a maternità non andate a compimento, ovvero aborto spontaneo, volontario, morte in culla e molto altro», come ci racconta una delle fondatrici, la psicologa e psicoterapeuta Alessia Nota.
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LETTERA DONNA – 21 Novembre 2018

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